RU 486

15 Ottobre 2017

L’aborto farmacologico non è da confondere con la pillola del giorno dopo che va utilizzata entro 3 giorni da un rapporto sessuale a rischio. L’aborto farmacologico è indotto dall’assunzione di due farmaci, mifepristone e prostaglandina, da assumere in giorni diversi, seguendo il meccanismo biologico dell’aborto spontaneo. In Italia l’utilizzo è consentito esclusivamente entro la 7° settimana (cioè entro il 49° giorno contando dal primo giorno dell’ultima mestruazione).

EFFICACIA DEL METODO
Il metodo che prevede le due somministrazioni è efficace tra il 92% e il 99% dei casi. In circa il 5% dei casi è necessario l’intervento chirurgico per completare l’interruzione di gravidanza o per bloccare eventuali emorragie che possono verificarsi.

IL PERCORSO IN CONSULTORIO
Alle donne interessate all’utilizzo della Ru 486 verrà consegnato un dettagliato foglio informativo che presenta le due alternative di interruzione di gravidanza, chirurgica e farmacologica e spiega il percorso dell’aborto farmacologico, che si può effettuare solo entro la settima settimana di gravidanza che è previsto venga espletato in regime di ricovero ordinario per tre giorni. Il foglio informativo dettaglia le fasi e le modalità dell’interruzione, l’uso dei due farmaci, specifica le percentuali di successo, segnala gli eventuali problemi e le controindicazioni. Ricorda altresì che la donna può richiedere in ogni momento un colloquio con l’assistente sociale, la/lo psicologa/o o un/a ginecologo/a.

IN OSPEDALE – AMBULATORIO DI IVG
Oltre ad accertare la richiesta di Ivg, espletare gli esami necessari (visita, ecografia, prelievo di sangue) il medico discute con la paziente dell’aborto farmacologico, prospetta l’alternativa chirurgica e le sottopone il consenso informato.

IN OSPEDALE – L’ASSUNZIONE DEL FARMACO
Il primo giorno la donna, entrata a digiuno e munita di tessera sanitaria, documento di identità e certificato di richiesta di interruzione volontaria d gravidanza, assumerà per bocca il primo farmaco, 3 compresse da 200 mg di Mifepristone RU 486. Dopo l’assunzione di solito non ci sono sintomi significativi, salvo nel 3-4% dei casi delle perdite di sangue, simili ad una mestruazione, anche abbondante. Il 5% circa delle pazienti abortisce già solo con questo farmaco. La donna verrà tenuta in osservazione in reparto il primo e il secondo giorno e il terzo giorno le verrà somministrato il secondo farmaco, 1 ovulo da 1mg di Gemeprost per via vaginale. Il secondo farmaco fa parte della famiglia delle prostaglandine, che agiscono provocando contrazioni uterine e l’inizio di una perdita di sangue simile ad una mestruazione abbondante. La donna dovrà restare in ospedale fino all’espletamento dell’aborto che verrà accertato nel pomeriggio del terzo giorno da un’ecografia. Al momento delle dimissioni le sarà consegnato un foglio di istruzioni cui attenersi e verrà programmato un appuntamento in ambulatorio dopo 14 giorni, cui è necessario presentarsi per l’accertamento dell’avvenuta interruzione. La donna, può, sotto la propria responsabilità, firmare le proprie dimissioni dopo l’assunzione del primo farmaco e tornare a casa, per ripresentarsi il terzo giorno per l’assunzione del secondo farmaco e l’espletamento dell’aborto: in caso di problemi può ovviamente tornare in ospedale in qualunque momento.

EVENTUALI EFFETTI COLLATERALI E INDESIDERATI
Crampi dolorosi addominali, mal di testa, nausea, stato di debolezza. Le complicazioni gravi occorrono in meno dell’1 per cento dei casi. L’intervento non aumenta il rischio di sterilità futura.


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